Uno spettacolo sul valore della famiglia, nonostante tutto.

Luci soffuse di lanterne e sedie in fila per lo spettacolo “Il compleanno” targato BinarioZero, andato in scena doppiamente, alle 18:30 e alle 21 domenica 10 aprile.

Il pubblico dimentica di non essere a teatro e la sua attenzione viene attratta subito da ciò che accade sul palco.

La bellezza della vecchia segheria da sola è sufficiente a fare da palcoscenico, ornato soltanto da una tavola apparecchiata, un orologio, una foto, a costituire una stanzetta.

Quattro donne, sorelle, colte nell’atto del risveglio e della vestizione, si siedono a tavola per fare colazione.

Subito emergono i loro caratteri forti e contrastanti dai continui battibecchi per una fettina di pane non più tanto fresca e per il bagno troppo a lungo occupato, messi a tacere dalla sorella più grande e matura, mentre Gina, la “strana” da libero sfogo a ciò che pensa, senza vincoli. La loro esistenza scorre sempre uguale, chiuse, custodi di un segreto da preservare.

Unica apertura al mondo estero è la porta d’ingresso, alla quale continuamente bussano personaggi al limite del ridicolo: la vicina invadente e onnipresente, pessimista ma dalla battuta pronta, che sente sulle sue spalle il peso del mondo, che vive di luoghi comuni, nella paura di ciò che la gente pensa, e la suora tutta “pace e bene”, dalla vita morigerata, alla ricerca di contributi e caffè, entrambe interessate a carpire il segreto delle donne. A spezzare la routine è l’arrivo dell’irriverente zia Cetta, all’indomani del suo compleanno, che fa visita alle parenti, per l’occasione perdonate, nonostante la loro assenza al matrimonio della sua figlioccia.

Nel buio della notte, alla luce fioca di una lanterna, i personaggi rivelano sé stessi e i loro desideri: c’è chi si accontenterebbe di possedere un vestito tutto suo, chi fa finta da sempre, chi diventa “randagio” perché deluso dagli uomini, chi soffre per la mancanza di un papà che vorrebbe “a due passi” da sé, chi non ricorda più i colori della sua anima persi nel grigiore di una esistenza sempre uguale.

E arriva il giorno del compleanno: le sorelle sorprendono la zia con una torta piena di candeline, mentre Agata, la maggiore, legge il telegramma riguardante la notizia della morte della madre.

E il segreto? Il segreto è l’amore. L’amore per la famiglia, in nome del quale certe volte bisogna tacere. È essere disposti a tacere anche un’orrenda verità come la morte per evitare un dispiacere a chi nonostante tutto ci sarà sempre: la famiglia.

I temi trattati, dall’assenza alla perdita della figura materna, dalla disabilità alla paura di ciò che la gente può pensare o dire, dai malintesi alle faide familiari per questioni di piccolo conto, ai sentimenti più intimi chiusi in un barattolo, toccano l’emotività del pubblico che, consapevole, a fine spettacolo, tace. Tace perché, sicuramente, ciascuno di loro ha vissuto una situazione analoga e ha scelto di non dire e rivelarsi solo e soltanto per amore.

Lo spettacolo, scritto da Giancarlo Attolico, ha richiesto oltre due anni di preparazione ed è stato interpretato da Angela Losciale, Angela Ferrarese, Betty Papagni, Lucia Maenza, Lucia Rosario Cosmai, Giuseppe Todisco, Stefania Losciale.

Elisabetta La Groia

Da: www.bisceglieindiretta.it