Il nuovo lavoro della compagnia teatrale BinarioZero “Icaro, il bambino che voleva volare” andato in scena al teatro Garibaldi nelle sere del 19 e 20 ottobre è arrivato al cuore.
Il sold out nelle due serate è una conferma per la compagnia di essere una realtà ormai solida e che non tradisce le aspettative di un pubblico esigente.
Il capo-treno in questo ultimo lavoro si misura con il mito, il mito di Icaro tra passato e contemporaneità mescolandosi per dar vita ad una messa in scena piena zeppa di immagini e di riflessioni nascoste tra le righe che lo stesso Attolico ha scritto curandone non solo la regia ma anche la drammaturgia.
Tutta la messa in scena, ogni minimo particolare è curato. Nell’equipe il disegno luci di Ilario Mastropasqua e Danilo Novara, i costumi di Teresa Pasquale, gli oggetti stenografati dallo scultore Paolo Ricchiuti, gli oggetti luminosi di Paolo Di leo, i materiali ricercati da Paola Korch, il trucco di Valeria de Bari e Antonio Lopopolo, la fotografia di Giovanni Albore, le riprese e i video di Vincenzo di Palma , la cura dell’immagine della Tipografia Guarini, la segreteria Betty Papagni, Marta Gentile, Simona Maenza e Angela Ferrarese. Il trasporto Paola Camero.
In scena 35 ragazzi della città di Bisceglie dai 6 ai 23 anni: Alessandro Pansini, Anna Giuliese, Antonella Ventura, Antonio Lopopolo, Bianca Ricchiuti, Emilio Consiglio, Eva Fontana, Daniela marzulli, Domenico Ricchitelli, Dorilicia Todisco, Enrico Gallo, Federica Cividini, Flavia Cosmai, Francesco Di Benedetto, Gabriele di leo, Girolamo Pedone, Giulia Cividini, Giuseppe Todisco, Giustina Sasso, Irene di Liddo, Linda Fontana, Manuela Baldini, Massimo Baldini, Mauro Lopolito, Michelangelo Camero, Miriam Ferrante, Noemi Sgherza, Pierpaolo Di gregorio, Pietro Valente, Raffaella Corina, Samuele, Sgherza, Silvia de Luca, Simona Maenza, Veronica Losapio.
Perla dello spettacolo al piano il maestro Marco Maenza.
La trama coinvolge il pubblico fino a farlo alzare in piedi: Il mito di Icaro ci è stato sempre raccontato come un atto di superbia, voler volare più in alto possibile, superando il limite, avvicinandosi al sole. E se le cose non fossero andate così? Se ci avessero ingannato quegli adulti? Ogni bambino, anche il più piccolo, ha desiderato nella sua vita, per un istante di volare. Per Icaro, il sogno è volare.
Lui non è un bambino come tutti gli altri, è diverso. Lui si sente diverso dagli altri. E se fossero gli altri a farlo sentire diverso? Si lascerà tentare dalle droghe di un tempo così vuoto. Deciderà di seguire gli eserciti e le schiere di omologati, prigionieri di una città, Cnosso, che lo vorrebbe uguale agli altri e suddito di un padrone che guida le sorti della gente, il re Minosse. Saprà resistere? Saprà dire di no? Un sogno non lo si può fermare. Icaro si ritroverà a fare i conti con la realtà e il suo passato, riuscirà a venir fuori dal labirinto?
Qualcosa di nuovo sta per avvenire, si sente nell’aria. L’aria è ovunque: avvolge la terra, fa emergere le cose, addolcisce i contorni e allo stesso tempo spinge al futuro. All’alba di un nuovo giorno, quando nuovi desideri stanno per avverarsi e due innamorati in lontananza si abbracciano dinanzi al mare, Icaro volteggerà con un paio di ali costruite da suo padre Dedalo. Ma si sa nessun padre vuole vedere suo figlio cadere.
Come finirà l’Icaro del nostro tempo impazzito? Si apra il sipario. Lui è qui, perchè il mito è intramontabile. Icaro il bambino che voleva volare.
Il capo-treno Giancarlo Attolico riparte dopo questa ennesima fatica con i suoi percorsi teatrali per tutte le età e annuncia nel mese di dicembre una serata dedicata all’ultimo lavoro di Icaro.
La Redazione di Bisceglielive
Da: http://www.bisceglielive.it/news/attualita/449516/icaro-il-bambino-che-voleva-volare-arriva-al-cuore
Scrivi un commento